(innanzitutto mi compiaccio della mia incredibile serie positiva. Evidentemente tempo libero + impegno sono un superpotere di cui non usufruivo da tempo)
Premessa: io ADORO Leonardo da Vinci. Tra l’altro me lo sono prefigurato sempre come un gran mattacchione. Questo forse mi porta a tollerare, anzi apprezzare decisamente, uno stile di scrittura decisamente lontano dall’aplomb dei soliti, paludatissimi saggi storici che lo rendono vitale come una carpa sul tagliere.
Esplode tra le pagine un Leonardo estremamente vispo, che si muove destreggiandosi tra truffe, intrighi, duchi (anche troppi) e dame, con sempre ben fisso in testa il chiodo di un riottoso cavallo che si ostina a rimaner… d’argilla, nonostante i suo sforzi per domare i metalli. D’altronde, come aspettarsi qualcosa di meno dal creatore dei delitti del BarLume?
Marco Malvaldi, “La misura dell’uomo” Ed. Giunti